I RAGAZZI DEL “LEGNO”

Marco, l’allenatore della vittoria del Palio 2019, ci racconta dei suoi ragazzi:

“Scrivere del mio equipaggio del gozzo 22 palmi targato Lni, in questo momento cosi particolare della nostra storia ,e’ molto emozionante.
Un canottiere decide di fare amicizia con la fatica il primo giorno in cui prende un remo in mano…la
nobiltà di questo sport sta proprio nel diventare giorno dopo giorno “ambasciatori” della fatica…e chi ha tirato i remi in una qualsiasi gara da un palio regionale ad un’olimpiade sa bene cosa dico.
Il canottaggio ti insegna a non mollare mai e questo spirito lo trasporti nella vita di tutti i giorni…nel
lavoro,nello sport e nelle difficolta’ quotidiane e quelle eccezionali…gli sport di fatica sono fantastici in questo!

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Quando dico “mio equipaggio”non lo faccio per splendere della loro forza o delle loro fantastiche vittorie ma perchè ogni ragazzo che alleno diventa un “figlio sportivo” e sono onorato di poter crescere accanto a lui nelle varie esperienze. Questi sono quattro ragazzi che ho visto crescere giorno dopo giorno e diventare quello che sono diventati: Uomini.
In questo momento cosi particolare e difficile per chi sta male e per chi ha visto fermare il proprio lavoro e la propria quotidianità, il fatto di sapere che ogni giorno i miei ragazzi si allenano è il più bel messaggio di speranza per me e credo per tutti. Sono nelle loro case, la società ha dato un remoergometro ciascuno e hanno allestito una palestra domiciliare, unico modo per poter mantenere il lavoro fatto fino a marzo.

Un lavoro quotidiano che ,dopo il bronzo ai campionati italiani di Marciana Marina a settembre, li ha visti subito proiettati ogni santo giorno nella preparazione del Palio 2020…perchè non c’e’ cosa più bella che provare a fare di tutto per ri-confermare una vittoria.
Ovviamente i ragazzi stanno vivendo un periodo di forte incertezza ma sanno che ogni allenamento fatto e’ un mattoncino che fa crescere il loro miglioramento e quindi non serve fare drammi o inutili lamentele.
L’atleta vero impara ad accettare tutto e da ogni problema trova la soluzione positiva…abbiamo
programmato un protocollo che mantiene la base di allenamento aerobico con richiami di recupero e rinforzo in tutto ciò che si deve migliorare dal punto di vista articolare e di flessibilità, in modo da
strutturare nel miglior modo possibile le “parti delicate” del canottiere, sperando poi di poter sfogare sulla pala del remo tutta la forza ,il prima possibile.
I ragazzi non si chiedono cosa e come sara’… gara si gara no…..tirano il remo e cercano di prepararsi al meglio per quello che sarà …questa esperienza ha “setacciato” tutto portando tutto all’essenziale…ora il più bel sogno e’ riprendere quel remo di legno in mano e sentire di nuovo la prua tagliare l’acqua. Nulla e’ piu’ magico nel veder scivolare un 22 palmi al tramonto…sono la nostra storia, la nostra tradizione, barche che raccontano la fatica di tanti ragazzi che negli anni hanno bagnato il fasciame con il loro sudore…

Auguro di cuore a tutti di assistere il prima possibile ,di nuovo, a questo spettacolo ! “


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